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18 aprile 1948: vincitori e vinti
L’Istituto Luigi Sturzo e l’Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia, in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici S. Pio V, hanno aperto i loro archivi per mostrare attraverso manifesti, documenti, foto e filmati le immagini e le emozioni che prepararono e diedero senso e sostanza alla giornata elettorale 18 Aprile 1948, attraverso la quale l’Italia repubblicana fissava punti fermi per il proprio futuro democratico.
La Democrazia Cristiana, su un numero di votanti pari al 92% degli aventi diritto, raccolse oltre il 48% dei consensi contro il circa 31% del Fronte Popolare e il 7% dell’Unità Socialista.
Allo straordinario successo del 18 aprile, mai più ripetuto, ottenuto dal partito di De Gasperi e da un gruppo dirigente formato da ex-popolari e, in buona parte, da giovani leader (Dossetti, La Pira, Moro, Fanfani e vari altri) contribuirono molti fattori: l’impegno anticomunista delle Associazioni cattoliche, specie dei Comitati Civici diretti da Luigi Gedda, alimentato dalla grave situazione che pativano le Chiese dell’Est europeo e dalla notizia del colpo di stato comunista in Cecoslovacchia, il coagularsi sui programmi sociali interclassisti di fasce elettorali contadine e operaie nonché dei ceti medi e borghesi, l’esplicita fiducia espressa da gruppi cattolici progressisti desiderosi di un profondo rinnovamento della struttura dello Stato.
Dopo un’aspra campagna elettorale, fatta di accuse e anche di insulti reciproci (ben evidenziati e illustrati dai documenti proposti), il 18 aprile fu il primo esperimento positivo della competizione democratica stabilita dalla Costituzione che tutti i partiti antifascisti avevano voluto come simbolo della nuova identificazione unitaria del Paese. La stagione politica e sociale che seguì fu difficile e non assopì i contrasti tra i partiti, ma in quella giornata Luigi Sturzo, all’unisono con De Gasperi, rilevò con lucidità che la Democrazia cristiana «non ha vinto per sé, ha vinto per l’Italia, ha vinto per l’Europa, ha vinto anche per il continente occidentale atlantico».
La mostra documentaria Vittoria Italiana, a cura di Gloria Bianchino e Dario Costi, con l’esposizione di alcuni dei principali e più diffusi strumenti di propaganda utilizzati dalla Democrazia Cristiana – documenti, manifesti, periodici, fotografie, produzioni cinematografiche – ha evidenziato la dialettica che caratterizzò la campagna elettorale del 1948 mettendo in luce la diversità della comunicazione politica di allora rispetto ad oggi: dalle affollate partecipazioni ai comizi di piazza agli innovativi canali social offerti dalla rete.