Aldo Moro negli archivi dell’Istituto Luigi Sturzo
Moro e il partito
I fondi archivistici posseduti dall’Istituto Luigi Sturzo sono prevalentemente centrati sull’attività del partito della Democrazia cristiana. Non solamente il fondo DC in tutte le sue articolazioni (congressi nazionali, consigli nazionali, direzione nazionale, segreteria politica, gruppi parlamentari) ma anche i fondi di singole personalità hanno, assai spesso, una parte cospicua della propria documentazione legata all’attività di partito. È, dunque, evidente che la consultazione di questi documenti è fondamentale per l’analisi dell’attività politica di Aldo Moro svolta dentro il partito, per comprendere le caratteristiche del suo impegno e per costruirne con esattezza le diverse fasi. Sin dalla prima legislatura Moro è, infatti, chiamato a svolgere un ruolo dirigenziale come vice-presidente del gruppo democristiano alla Camera dei deputati. A partire dal 1953 (con l’avvio della seconda legislatura) sarà eletto presidente del gruppo, funzione che lascerà al momento del suo ingresso come ministro di Grazia e giustizia nel governo Scelba, nel luglio del 1955. Verrà poi chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nel partito con l’elezione a segretario politico avvenuta il 16 marzo del 1959. A documentare questa delicata e cruciale fase, che farà emergere le peculiarità della leadership morotea e l’efficacia della sua strategia – in modo particolare in merito alla faticosa ma pervicace tessitura del centrosinistra – sono soprattutto (sebbene non solo) i documenti conservati nel fondo della segreteria politica degli anni 1959-1963 e della direzione nazionale. Su questo versante un contributo di interesse per la comprensione della complessità di questa fase si può trovare inoltre nelle carte personali di politici quali Guido Gonella, Mario Scelba, Giovanni Gronchi, Giuseppe Spataro, Giulio Andreotti, Gennaro Cassiani.