A sessant’anni dalla costruzione del Muro di Berlino e a trenta dalla mozione del Bundestag che ratificò il trasferimento della Capitale da Bonn a Berlino, è possibile rileggere, attraverso le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quegli eventi, un periodo storico cruciale del secolo scorso
Se Helmut Kohl, dopo la caduta del Muro, può essere considerato l’artefice della riunificazione della Germania, ufficialmente dichiarata il 3 ottobre 1990, Giulio Andreotti, in qualità di Presidente del Consiglio dell’Italia che, a quell’epoca, deteneva la Presidenza della Comunità Europea, fu tra i politici che maggiormente si adoperarono per spianare la strada al processo di unificazione e convincere i leader dei maggiori Paesi occidentali a favorire la transizione.
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